Roma, sindrome sicurezza al Casilino 900
M.M. | |
Prof e studenti al campo rom “agguato” dei vigili urbani |
|
«Siamo stati fermati e identificati all’uscita dal campo con la minaccia di sequestro del materiale filmato. Forse vogliono evitare che le brutture di Roma circolino in Europa», così Marco Brazzoduro, docente di statistica all’Università La Sapienza, racconta il fatto avvenuto ieri pomeriggio all’uscita del campo rom Casilino 900. «Ci siamo recati con una troupe ungherese della Duna tv al campo per un documentario sulla situazione dei rom in Italia – ha detto il docente – all’uscita i vigili ci hanno fermati adducendo il motivo che non avevamo l’autorizzazione a filmare. Ci hanno sequestrato l’equipaggiamento minacciando di fare altrettanto con il materiale filmato. A quel punto ho chiamato la prefettura e la situazione, dopo circa un’ora, si è sbloccata. Ci hanno restituito tutto». Non è il primo caso di lavoro universitario ostacolato dai vigili del posto. Lo scorso luglio il gruppo di studio Stalker del dipartimento di studi urbani dell’Università Roma Tre era stato fermato nel giorno di inaugurazione della “Casa di tutti”. Un progetto che aveva visto gli abitanti del campo impegnati nel realizzare una costruzione alternativa al container, da utilizzare per fini socialmente utili. Azzurra Muzzonigro, una ricercatrice, spiega: «Mancavano dei documenti, alla fine li abbiamo consegnati e ora si potrà finalmente andare avanti. Gli operai che hanno partecipato alla realizzazione della casa si riuniranno in una cooperativa». |